venerdì 19 febbraio 2016

Mamma me lo dici in “bambinese”



L’ho conosciuta tre anni fa per ragioni lavorative e non l’ho più lasciata andare, è una psicologa, una psicoterapeuta, moglie e mamma di due splendidi bambini, è intuitiva, affidabile ed ama profondamente la sua professione. Le ho chiesto di scrivere qualcosa per il blog e come immaginavo non solo non si è tirata indietro, ma lo ha fatto a suo modo…

Buona lettura e Grazie Ale!


Cara mamma,
a volte ho come la sensazione che il momento del mio pasto diventi una lotta tra noi due: tu che impugni il piatto e la forchetta ed io che serro la bocca. Ma con te non voglio lottare….voglio solo giocare. Ecco giocare, una cosa che mi rende felice e che mi aiuta a vedere le cose in modo colorato, chissà forse anche il cibo.
Se mi riempi troppo il piatto e dici che devo finirlo tutto, allora il cibo per me diventa un compito da fare, una montagna da scalare e avrò paura di fallire o al contrario mangerò solo per farti felice. Ma non ricorderò il sapore o la sensazione che mi ha dato ciò che avevo nel piatto. Dammi piccole porzioni se ne vorrò ancora ne chiederò, cosi imparerò ad ascoltare il mio pancino e a regolare il mio appetito.
Non voglio poi mangiare per ottenere delle ricompense o al contrario essere punito se non finisco tutto. Questo mi confonde e imparerò a dare al cibo un significato strumentale che non ha.
Non negarmi certe cose, più lo fai più diventano desiderabili per me e allo stesso modo non impormene altre perché finirò per detestarle. A me piace anche scegliere.
Anche quando dici che un cibo fa bene e devo mangiarlo per forza a volte mi spavento, ho paura delle cose nuove, perché non so che effetto mi faranno in bocca, a volta mi piace il sapore ma non la consistenza. Sentivo che leggevi che bisogna assaggiare un nuovo cibo almeno 5 volte, ma i libri non conoscono me: forse ho bisogno di più tempo o di una ricetta nuova. E poi se fa così bene perché tu non lo mangi?
Ho bisogno di conoscere ciò che mangio, voglio guardarne i colori, sentirne l’odore, aiutarti a cucinarlo, e se tu provi ad inventare una storia per me io magari capirò perché la verdura fa cosi bene! Chissà forse gli spinaci sono l’arma segreta di Hulk e il passato di zucca la pozione magica della Principessa Sofia.
Ecco mamma avevo ragione….giochiamo al cibo?


Alessandra Bonanno

lunedì 15 febbraio 2016

Vi presento Monet!




Monet è un gatto simpatico, un po’ sornione e salutista, ama annusare il cestino con le erbette aromatiche  e non è raro trovarlo con una foglia di lattuga tra le baffute fauci…sembra l’introduzione di un libro per bambini ma in realtà vi assicuro che è la fedele descrizione di questo gatto che vive al sud di Parigi.
Mentre Monet ama l’insalata e le altre verdure, secondo l’indagine nazionale OKkio alla Salute, il 25% dei bambini italiani non mangia quotidianamente frutta e verdura ed i motivi possono essere tanti.  La neofobia è un fenomeno abbastanza diffuso soprattutto nei bambini; altro non è che il rifiuto di cibi “nuovi”, cioè di quei cibi che il bambino non è abituato ad assumere o che non ha assunto sin dalle prime fasi della vita. In tal senso lo svezzamento rappresenta la prima esperienza gustativa degli alimenti. C’è da dire però che quando si inizia lo svezzamento, lo si fa frullando le verdure utilizzate per il brodo e i sapori dei singoli ortaggi si confondono tra loro, questo sicuramente non avvicina il bambino verso uno o l’altro ortaggio.
Ma perché è importante mangiare le verdure? La frutta e la verdura apportano all’organismo le importanti fibre solubili che ci aiutano a ridurre l’assorbimento di grassi e zuccheri, migliorano la regolazione metabolica e sono un valido aiuto per perdere peso perché aumentano il senso di sazietà,in realtà c'è da dire che questo stesso effetto “anti-fame” di frutta e verdura è dato anche dal notevole contenuto di acqua.
Diversi studi epidemiologici hanno evidenziato che l’assunzione di elevate quantità di frutta e verdure è associata ad un basso rischio di malattie croniche; in particolare di malattie cardiovascolari, del diabete tipo 2 e di alcuni tipi di cancro come ad esempio quelli di bocca, faringe, laringe, esofago, stomaco e polmone. Nel 1990 l’Oms consigliava 400 grammi di frutta e verdura al giorno come metodo preventivo di malattie cardiovascolari e alcuni tumori, ricerca che nel 2003 ha portato al lancio della campagna di educazione alimentare “5 porzioni al giorno”, nata in Uk esportata immediatamente dopo in Francia e Germania tuttavia oggi però si parla di ALMENO 5 porzioni!
La maggior parte delle persone che incontro grazie al mio lavoro non consuma verdure perché pensa che sia sinonimo di insalata e niente altro, affermano di non avere tempo per cucinarle o spesso non sanno quali siano frutta e verdura di stagione, del resto gli scaffali dei super mercati sono pieni di melanzane e peperoni anche a gennaio. Per questo motivo consiglio a tutti di mettere in cucina un calendario della stagionalità affinchè sia visibile da tutta la famiglia. 
Predendersi cura della propria salute inizia con la scelta di alimenti freschi, riducendo il consumo di scatolette o cibi a lunga conservazione...quindi ritrovate il piacere di cucinare per la vostra famiglia e se non avete tanto tempo a disposizione, quando vi mettete ai fornelli preparate porzioni abbondanti così da pensare anche  per i giorni successivi, ed ogni tanto ricordatevi di Monet, vi strapperà un sorriso e magari vi farà amare le verdure.