Spiegare cosa si intende per infiammazione silente è piuttosto complesso, ma estremamente importante. Ho deciso di scrivere un post su questo argomento perché si considera la causa di molti disturbi cronici, tanto da essere chiamata il “Killer silenzioso”. Il processo infiammatorio è un meccanismo naturale con il quale il nostro organismo fa fronte ad un evento esterno come un’infezione virale o batterica, un evento traumatico ecc… Aldilà della causa scatenante, l’infiammazione è un mezzo di allerta importante perché mette in moto le cellule preposte alla protezione dell’organismo per limitare i danni ai vari tessuti. Durante il processo infiammatorio acuto (che si manifesta con rossore, febbre ecc…) queste cellule distruggono gli invasori, riparano i danni finchè non viene ripristinata la condizione iniziale di salute. L’infiammazione silente invece ha questo nome proprio perché non si manifesta con reazioni esterne acute ma richiede l’intervento delle difese immunitarie per un periodo lungo, perdurando nel tempo e causando anche gravi danni agli organi.
Ora, ci si potrebbe chiedere perché una nutrizionista affronti questo argomento e la risposta è semplice: perché il sovrappeso, l’obesità, l’alimentazione e gli stili di vita in generale hanno un ruolo determinante. Si è scoperto che il grasso addominale o viscerale non è un tessuto inerte bensì secerne molecole ad azione infiammatoria in grado di determinare uno stato di infiammazione cronica, di peggiorare la sensibilità insulinica e di contribuire allo sviluppo delle complicanze metaboliche e cardiovascolari associate all’obesità. L'insulina, stimolando il trasporto di glucosio dal sangue ai tessuti, regola la concentrazione di glucosio nel sangue. L'elevata presenza in circolo delle molecole pro infiammatorie e degli acidi grassi liberi prodotti dal tessuto adiposo dell’addome, fa sì che gli acidi grassi prodotti in eccesso si mettano "in concorrenza" con il glucosio per entrare nelle cellule, di conseguenza si verifica un aumento della glicemia, in risposta alla quale il pancreas aumenta il rilascio di insulina e si ha una condizione di iperinsulinemia che contribuisce all'esordio precoce del diabete, nonché alla sua progressione, e concorre alla comparsa delle numerose altre condizioni patologiche associate che si traducono in fattori di rischio cardiovascolare. L’infiammazione cronica spesso provoca un’alterazione dell’integrità della barriera intestinale , provocando ipersensibilità ad alcuni cibi, la cosiddetta intolleranza alimentare. Il sospetto che l’alimentazione errata potesse contribuire ad attivare o aggravare le malattie infiammatorie è stato sempre molto forte. L’infiammazione cronica quindi oltre che dal sovrappeso può essere causata dall’alimentazione in particolare alcuni cibi più di altri si sono rivelati infiammatori. Nello specifico sarebbe opportuno evitare le farine raffinate, lo zucchero, lo sciroppo di glucosio e fruttosio e abituarsi progressivamente a gusti meno dolci. E’ consigliato invece il consumo regolare di cereali integrali, meglio se associati a legumi, verdure, semi e frutti oleaginosi, tuttavia se è presente uno stato di infiammazione intestinale percepita con gonfiore, coliche o diarrea, i cibi integrali possono essere passati al setaccio e ridotti in crema per togliere la componente più fibrosa. Un fattore importante nella formazione dell’Infiammazione Silente è un’alta presenza di Radicali Liberi. Questa condizione di squilibrio è chiamata Stress Ossidativo.
La risposta infiammatoria, a sua volta, farà rilasciare nuovi Radicali Liberi nei tessuti coinvolti, innescando nuovamente il processo infiammatorio, e creando così un circolo vizioso.
Si è riscontrato che Stress Ossidativo e Infiammazione vanno di pari passo con una dieta povera di nutrienti e ricca di alimenti confezionati. E’ assai probabile che ci si trovi in uno stato di infiammazione silente se si presentano almeno tre di questi fenomeni:
1. Sovrappeso.
2. Uso di medicinali tipo statine e/o farmaci antipertensivi.
3. Senso di intontimento al risveglio.
4. Desiderio di carboidrati soprattutto nelle ore serali.
5. Senso di affaticamento costante.
6. Unghie fragili.
7. Digestione lunga e costante senso di pesantezza
Vari esami, tra cui quello della Lipoproteina A, Omocisteina, Proteina C Reattiva (PCR) etc., possono indicarci lo stato dell’Infiammazione Cronica. Tra l’altro, alcuni di questi esami sono gli stessi che si utilizzano per diagnosticare malattie croniche come: artrite, malattia cronica delle arterie coronariche, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson e perfino il cancro. Anche da ciò si è dedotto il legame tra malattie croniche e Infiammazione Silente.
Mi rendo conto che questo non è un argomento leggero, da lettura serale dopo una giornata di lavoro però credo davvero che curare la nostra alimentazione significhi anche prenderci cura della nostra salute. Concedersi uno sfizio ogni tanto non ha mai ucciso nessuno, ma di tanto in tanto guardiamola quella famosa piramide alimentare perché può essere uno strumento molto utile per organizzare al meglio la nostra settimana e prenderci cura di noi stessi prevenendo patologie gravi e croniche.