mercoledì 21 ottobre 2015

Il suo nome è Psiconutrizione!

Si tratta di nuovo approccio, a mio avviso più completo che si colloca tra la Scienza della nutrizione e la Psicologia. Quante volte vi è capitato di iniziare una dieta pieni di ottimismo e buona volontà, ma di mollare dopo poco più di un mese? Succede infatti che piano piano le "eccezioni" diventino una regola fino a mollare la dieta stessa e quando si decide di ricominciare, si cerca la novità, la dieta più efficace o quella che promette di far perdere i chili di troppo nel minor tempo possibile. Il nostro stile alimentare è connesso a molti fattori emotivi, psicologici e culturali, se a tutto questo aggiungiamo le strategie di marketing dell'industria alimentare che influenzano i nostri acquisti è facile ritrovarsi a consumare cibi ipercalorici ed estremamente appetibili e gustosi, soprattutto quando sentiamo l'esigenza di usare il cibo come valvola di sfogo ai problemi quotidiani. In questi casi può rivelarsi molto utile seguire un percorso psiconutrizionale con la figura professionale del nutrizionista che seguirà il paziente dal punto di vista dietetico e con lo psicologo con il quale trovare la giusta motivazione e la giusta strategia per portare a termine il percorso dietetico stesso. Ho scelto questo metodo  perchè credo molto nella collaborazione con altre figure professionali e perchè sono convinta che un approccio integrato e multidisciplinare possa essere efficace per il raggiungimento di un obiettivo. La psicologa e psicoterapeuta con cui collaboro è la dott.ssa Alessandra Bonanno e con lei ho avuto modo di sperimentare quanto la psiconutrizione sia efficace anche nel trattamento del sovrappeso e dell'obesità nell'età evolutiva; i tanti laboratori svolti nelle scuole ci hanno dimostrato come questo approccio venga apprezzato dai ragazzi stessi che in più occasioni sono stati da stimolo per andare avanti in questa direzione.